Il silenzio dei libri

di Dino Silvestroni I muri della menteI libri esposti riescono in maniera silenziosa, ma non nascosta ad avere una comune capacità che può essere individuata come segnale del continuo mutare della lettura. Questo segnale non è facile da catalogare, perchè sempre in movimento, una cartina di tornasole che reagisce chimicamente, senza sapere quale colore manifesterà. Diversi libri d’artista si “leggono” guardandoli semplicemente, alcuni con l’apertura casuale delle pagine, altri semplicemente toccandoli. All’interno di queste letture il silenzio e la illeggibilità come estensione della lettura a tutte le componenti materiali del libro. Silenzio e illeggibilità non solo elementi esterni o contrari alla lettura: sono elementi che segnalano il continuo rinnovarsi e modificarsi non solo della lettura ma anche della struttura materiale del libro. Questo denominatore che accomuna i libri d’artista rappresenta infatti una impaginazione che unisce alla capacità di segnalare le varie modificazioni la forza di non restare imbrigliato in nessuna linea evolutiva gutenberghiana. Il libro d’artista procede con un suo specifico raccontare, una sorta di trama che non si nasconde solo nel silenzio assente delle parole o nelle rumorose illustrazioni, ma si evidenzia nel lavoro e nei materiali usati per produrlo. Il tutto diventa elemento alfabetico, con una continua raffinazione della funzione comunicativa. Questo permette ad ogni libro d’artista di essere singolarmente momento verificatore dei livelli di lettura e, perché no, della rilettura. La peculiare capacità di essere “segnalibro” della lettura, non una lettura, è indicata in modo preciso dalla pagina di Mirella Bentivoglio che titolava il suo catalogo: “TRA linguaggio e immagine” (Bentivoglio 1976) come indicazione di una collocazione della ricerca artistica TRA i molti alfabeti. Oggi quel TRA può essere collocato fra la pesantezza della carta e la leggerezza del bit. Il silenzio delle biblioteche monastiche si ritrova nella silenziosa lettura in metropolitana e si è trasformato in componente materiale del libro elettronico dove la pagina non si sfoglia ma si sostituisce. GeiggerCome nelle partiture musicali di John Cage il silenzio non è l’assenza del rumore, ma un elemento della esecuzione. Ma forse noi lettori siamo il silenzio del libro: “Ognuno/legge un libro/ ed è subito sera.”(Niccolai 2012). Mirella Bentivoglio, Tra linguaggio e immagine, 1976; Giulia Niccolai, Poesie complete. Firenze, le lettere 2012.